Mustafa Kemal Atatürk
"Padre della Patria" e primo Presidente della Repubblica, ancor oggi una figura importantissima in Turchia
Il suo volto compare sulla maggior parte delle banconote della Turchia repubblicana, e su tutte quelle emesse dagli anni '50 in poi

Mustafa Kemal Atatürk e la Turchia
   Quando si arriva in Turchia si nota subito un personaggio che in tutto il paese è raffigurato in vari modi: quadri negli uffici e nei negozi, statue nelle piazze e nelle scuole e un po' ovunque, anche nella televisione e nei giornali appare il viso di un uomo anziano, con gli occhi grigi e con un sottile sorriso. Il suo nome è Atatürk.
   Atatürk come parola significa il padre dei turchi. E per tutti i cittadini, quell'uomo, quello sguardo appartengono ad un un padre, la cui fama si tramanda immutata da generazioni. 
   Facciamo un passo indietro e immaginiamo la Turchia nei primi anni del '900.
   Il paese vive il dissolvimento dell' impero ottomano. La nazione è occupata dalle potenze occidentali ed il sultano al prezzo di aver salva la propria vita ha "venduto" il paese alle nazioni occupanti, mente sempre più regna la povertà e l'ignoranza.
   Il giovane Atatürk, allora si chiamava solo Mustafa Kemal, nasce a Salonicco nel 1881. Dopo l'esperienza di ufficiale dell'esercito ottomano, nel 1919 si pone alla guida di un movimento popolare di liberazione dalle potenze straniere e in considerazione che il giovane Mustafà si contrappone alla "vendita" del proprio paese, il sultano lo fa dichiarare terrorista e per evitare la cattura si trasferisce via mare a Samsun nella regione del Mar Nero.  Da qui, via terra inizia l'opera di educazione del popolo, convincendolo della necessita della guerra di liberazione e della contemporanea necessità di rivoluzionare il sistema statale, imponendo una serie di riforme che avrebbero consentito un notevole passo avanti all'immobile stato turco.
   Da Samsun con i suoi amici organizzano i congressi di Samsun, Erzurum, Sivas, Amasya e Erzincan, ottenendo ben presto l'appoggio di tutto il paese e iniziando la guerra di liberazione della Turchia.
   Dopo una serie di sanguinose e cruente battaglie, il 9 settembre 1920, l'ultima roccaforte dell'occupazione greca, Izmir ( Smirne), cade sotto l'impeto della rivoluzione kemalista.
   La Turchia è finalmente libera e l'intero paese acclama Mustafà Kemal come Atatürk, cioè il Padre dei Turchi.
   Ma ottenuta la libertà, occorre iniziare una  lotta ancor più difficile, quella delle riforme. Viene subito istituito il nuovo parlamento ad Ankara, proclamata la nuova capitale della Repubblica Turca.
   Atatürk promulga una serie di legge di vitale importanza per il paese quali:

  • l'abrogazione dell'alfabeto arabo che viene sostituito con l'alfabeto latino

  • aboliti il turbante ed il caratteristico fez, sostituiti da berretti e cappelli di stile occidentale

  • diritto e obbligo di studio esteso a tutti i cittadini

  • abolizione della poligamia

  • l'unità di misura ed il calendario arabo vengono sostituiti con  rispettivi criteri occidentali

  • per evitare l'insorgere di movimenti religiosi, viene decretata la natura laica dello stato con il divieto per qualunque organizzazione religiosa di possedere beni immobili nel paese

  • chiusura di tutte le scuole coraniche

  • parità dei diritti e dei doveri per uomini e donne e istituzione del divorzio

  • riconosciuti nuovi diritti alle donne con l'applicazione del voto a suffragio universale (molti anni prima che in Italia)

  • introduzione di un sistema costituzionale su imitazione dell'analogo criterio svizzero

  • obbligo del cognome per tutti i cittadini

  • pluripartistismo nella vita politica con libertà di organizzazione dei partiti politici

  • e tutta una serie di altre riforme che ancora oggi a più di settant'anni dalla nascita della Repubblica Turca sono presenti nella vita del paese.

   Alle prime elezioni democratiche il partito di Mustafà Kemal CHP (Cumhuriyet Halk Partisi, Partito Popolare Repubblicano)  ottiene la maggioranza e Atatürk diventa il primo Presidente della Repubblica Turca. 
   Atatürk continuò per altri anni la sua opera innovatrice, fino al 10 novembre 1938, quando si spense a  Istanbul nel Palazzo di Dolmabahçe.
   Visitando la splendida ex residenza ottomana, possiamo notare come sul letto di morte di Atatürk è adagiata la bandiera nazionale e l'orologio della sua stanza è fermo alle 9.05, l'ora in cui il Padre dei turchi salutò definitivamente il suo popolo.
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(da Atatürk.it consultato in data 03-11-2010)

 

Il letto sul quale è spirato Atatürk; foto scattata da me durante la visita al Palazzo di Dolmabahçe ad agosto 2008
 

 

Biografia
   Mustafa Kemal Atatürk (Salonicco, 19 maggio 1881 – Istanbul, 10 novembre 1938) è stato un militare e politico turco, fondatore e primo presidente della Repubblica Turca (1923-1938).
   Mustafa Kemal nasce a Salonicco nel 1881 in una casa oggi diventata un museo. Il padre, Ali Rıza Efendi (presumibilmente nato il 1839) si sposò con la signora Zübeyde Hanım. Da questa coppia nacquero sei figli: Fatma (nata il 1872, morta il 1875), Ahmet (nato il 1874, morto il 1883), Ömer (nato il 1875, morto il 1883), Mustafa (Kemal Atatürk), Makbule (nata il 1885, morta il 1956) e Naciye (nata il 1889, morta il 1901). Fatma, Ahmet e Ömer morirono in tenera età a causa dell'allora contagiosa malattia della difterite. La sorella più piccola di Atatürk, Naciye, morì a dodici anni per tubercolosi.
   "Giovane Turco" di media rilevanza prima della Grande Guerra, brillante generale durante il primo conflitto mondiale, fu promotore della Grande Assemblea Nazionale di Ankara (1920). Sconfiggendo i greci (1919-22), ristabilì l'unità e l'indipendenza della Turchia, quindi depose il sultano Maometto VI (1922), fondò la Repubblica (1923) e diede vita ad una serie di riforme fondamentali dell'ordinamento della nazione, sulla base di un'ideologia di chiaro stampo occidentalista. Abolì il califfato, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità dei sessi, istituì il suffragio universale, adottò l'alfabeto latino, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale e proibì l'uso del Fez. Al fine di garantire la stabilità e la sicurezza dello Stato, istituì tuttavia un sistema autoritario fondato sul partito unico.
   Atatürk ("Padre dei Turchi") fu il cognome - assegnato esclusivamente a lui con apposito decreto - che nel 1934 il Parlamento della Repubblica attribuì a Mustafa Kemal quando egli impose l'adozione di regolari cognomi di famiglia come era uso nel mondo occidentale.
   Membro della loggia massonica "Machedonia resorta et Veritas" di Salonicco, di costituzione italiana, nel corso della dittatura prese progressivamente le distanze dalla Massoneria.
   Mustafa Kemal morì di cirrosi epatica nel 1938 nel Palazzo Dolmabahçe, situato sulla riva del Bosforo, nel quartiere Beşiktaş di Istanbul e le sue spoglie riposano nell'Anıtkabir, mausoleo appositamente costruito per lui ad Ankara, capitale dello Stato repubblicano che egli contribuì in modo decisivo a creare.
   Quella che guidò è spesso citata come esempio di rivoluzione nazionalista che trasforma una monarchia in una repubblica. Benché fosse lontanissimo dall'ideologia marxista, e anzi sostenesse l'inesistenza della questione di classe, i rapporti tra Mustafa Kemal e Lenin furono improntati a grande rispetto, e anche in seguito il buon vicinato con l'URSS fu tra i cardini della politica estera kemalista. Le ragioni di questa scelta diplomatica sono da rintracciare, più che in affinità politiche, nel sostegno, anche economico, che l'Unione Sovietica concesse a Kemal durante la guerra di liberazione dall'occupazione degli Alleati.

   A succedergli fu il suo braccio destro İsmet İnönü. I rapporti tra i due si erano deteriorati, ma Atatürk non volle o non poté esprimere una chiara scelta alternativa e la burocrazia del partito-Stato, il CHP, vedeva in İnönü il suo massimo garante. Con İnönü la Turchia continua la strada marcata da Mustafa Kemal, prima con un'accentuazione degli aspetti autoritari, poi, conclusasi la seconda guerra mondiale, con il passaggio al multipartitismo.
   Atatürk è tuttora oggetto in Turchia di una religione civile. L'insulto alla sua persona è un vero e proprio reato. Questo riformatore ha lasciato una profonda e controversa eredità. La sua opera può essere considerata paradigmatica del problematico rapporto tra l'universalismo della civiltà occidentale e le altrui culture. Samuel Huntington considera il kemalismo una ben precisa ed estrema visione del mondo, secondo la quale la completa occidentalizzazione di società intrinsecamente non occidentale è possibile, necessaria e in sé desiderabile. Hamit Bozarslan invece sottolinea l'aspetto autoritario della politica kemalista che giunge alla completa identificazione tra Stato e persona, lasciando alle generazioni successive la missione di preservare la nazione, quale entità immodificabile definita una volta per tutte.
   A Kemal Atatürk sono dedicati, fra gli altri, il nuovo stadio olimpico di Istanbul e il principale aeroporto di Istanbul.

« Il capo immortale e l'eroe senza rivali »
(Preambolo della Costituzione della Repubblica Turca)

 

 


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