SCHEDA BANCONOTA
1.000.000 Lire
7° gruppo, 2ª serie
Quantità stampata: 610.712.000 pezzi
Data di emissione: 09.09.1996
Data del ritiro: 01.01.2006
Data di fine circolazione: 31.12.2005
Senza valore dal: 01.01.2016
Firme:
Gazi ERÇEL, Prof. Dr. Selçuk ABAÇ.
Dimensioni: 76x160 mm
Fronte: Ritratto di Atatürk
Retro:
Diga Atatürk a Şanlıurfa-Adıyaman
FRONTE
MUSTAFA' KEMAL ATATURK
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RETRO
DIGA ATATURK A
ŞANLIURFA
La Diga di Atatürk è una diga della Turchia. Si trova nella provincia di
Şanlıurfa. La diga è la principale delle 22 dighe previste nel progetto
dell'Anatolia del Sud-Est (GAP) del governo turco.
II Progetto dell'Anatolia
del Sud-Est (GAP) è il più grande progetto regionale applicato in
Turchia ed è tra i più grandi progetti di sviluppo realizzati nel mondo. II
progetto assicura la potenza idroelettrica e l'irrigazione delle terre aride e
lo sviluppo di settori quali I'industria, il turismo, i trasporti, I'istruzione,
la sanità, le telecomunicazioni, I'industria mineraria e il petrolio.
II GAP si sviluppa lungo il tratto inferiore dei corsi d'acqua dei fiumi
Dicle (Tigre) e Firat (Eufrate) che irrigano la zona comprendente le pianure di
Gazi Antep; Şanli Urfa, Adiyaman, Diyarbakir, Mardin, Siirt, Batman e Sirnak. II
progetto GAP influirà anche sul clima della regione.
La diga di Atatürk, la più grande in Turchia e la sesta nel mondo, e la centrale
idroelettrica si trovano a Bozova presso Sanli Urfa. La diga di Atatürk è la più
importante per I'irrigazione e chiave del progetto dell'Anatolia del sud-est.
L'acqua del bacino di riserva della diga di Atatürk che si trova sul fiume Fırat
viene pompata per mezzo'di una rete di canali verso la pianura di Harran. II
tunnel di Şanlı Urfa è il più lungo del mondo. E' lungo 2614 km e largo 7,62 m..
Le acque del fiume Eufrate (Fırat) scorrono in due tunnel principali e sono
canalizzate in una rete di tunnel allo scopo di irrigare le terre dell'Anatolia
del sud-est. Questo sistema renderà fertili queste terre e creerà un boom della
produzione agricola.
I progetti
Il GAP è il progetto di più vasta portata mai effettuato in Turchia,
oltre alle dighe, alle centrali idroelettriche e ai sistemi di irrigazione del
Tigri e dell'Eufrate, il GAP mira (secondo quanto citato sul sito ufficiale del
progetto), allo sviluppo delle comunicazioni, dell'industria, dell'educazione ,
della salute e di altri servizi. Le aspirazioni di sviluppo del progetto sono le
seguenti:
1. Sviluppare tutte le terre e le risorse idriche della regione interessata, per
ottenere un accelerato sviluppo economico e sociale.
2. Ridurre la disparità tra la regione e le altre regioni turche aumentando i
livelli della produzione e il conseguente benessere della regione.
3. L'aumento della produttività e dei posti di lavoro nella regione.
4. Porre rimedio al crescente bisogno di infrastrutture derivante
dall'esplosione demografica e dalla crescente urbanizzazione.
5. Contribuire agli obiettivi nazionali di crescita economica e promozione delle
esportazioni, tramite un efficiente utilizzo delle risorse della regione.
Il piano di sviluppo per l'uso delle risorse idriche è il seguente:
Il bacino dell'Eufrate:
1. Lower Firat
2. Karakaya Dam and HEPP
3. Border Firat
4. Suruç-Baziki
5. Adiyaman-Kahta
6. Adiyaman-Göksu-Araban
7. Gaziantep
Totale: 14 Dighe, 11 HEPP
Capacità: 5,318 MW
Produzione: 20140 Gwh
Irrigazione: 1,133,643 ha
Bacino del Tigri:
1. Dicle-Kralkizi
2. Batman
3. Batman-Silvan
4. Garzan
5. Ilisu
6. Cizre
Totale: 8 Dighe, 8 HEPP
Capacità 2,172 MW
Produzione: 7247 GWh
Irrigazione: 627,386 ha
Riguardo l'aspetto giuridico dello sfruttamento dei fiumi transfrontalieri,
quali il Tigri e l'Eufrate, esistono aspre controversie di difficile
risoluzione. Sebbene esista un consistente corpo di leggi riguardo lo status dei
corsi d'acqua navigabili transfrontalieri, grazie all'antico uso dei corsi
d'acqua per il commercio, lo sfruttamento dei corsi d'acqua non navigabili è
divenuto una questione di conflitto internazionale solo nell'ultimo secolo, e,
nonostante i ripetuti tentativi non si è ancora raggiunto un accordo.
La diplomazia dell'acqua
La Turchia rappresenta un grande serbatoio d'acqua deserto e usa la propria
ricchezza nelle relazioni con i vicini. La diplomazia turca non perde occasione
per giocare, al tavolo delle trattative, la carta idrica. Esempio ne è, per
dirne una, la vicenda Ocalan e le circostanze che ne hanno determinato la
cattura. In particolare il conflitto per l'acqua riguarda, nella regione
mediorientale, due paesi confinanti e, entrambi, in primo piano a livello
politico: la Turchia appunto, e la Siria. Viene naturale chiedersi se, i
conflitti fra questi due paesi sul tema dei progetti relativi ai fiumi Tigri e
Eufrate che stanno attirando l'attenzione dei maggiori esperti di politica
idrica, siano circoscrivibili al problema del controllo delle reti idriche
regionali o, viceversa, facciano parte di un più ampio capitolo inerente alla
probabile evoluzione della situazione in Medio Oriente e nei Balcani. In effetti
la dialettica turco-siriana "acqua contro curdi, curdi contro acqua" sembra una
costante degli interscambi diplomatici fra i due paesi. Frattanto, fin dagli
anni '60 e '70, sia in Turchia (Keban e Gap) che in Siria (Eufrate) i rispettivi
progetti idrici vanno avanti, con obbiettivi multipli: protezione dalle bibliche
inondazioni centenarie, produzione di elettricità, irrigazione, disponibilità di
acqua potabile e per uso industriale. Di fianco al progetto GAP, di cui sopra,
procedono anche i programmi siriani, più orientati verso l'irrigazione, con la
diga di Tishreen, a monte della grande opera di Tabqa/Thawra, nei pressi del
confine turco, con l'irrigazione di terreni aridi nella piana di Aleppo, di
Ressafe, delle terrazze di Raqqa, Deir-er-Zor e Meyadin, delle valli dei Balikh
e del Khabour, due affluenti dell'Eufrate e con la costruzione della stazione di
pompaggio di acqua dal Tigri nella regione del cosiddetto becco d'anatra. Molti
esperti sottolineano come, queste operazioni turco-siriane, possano andare a
scapito degli interessi irakeni che, ovviamente, non hanno nessuna intenzione di
rinegoziare il loro accordo, datato 1987, in cui la Turchia deve garantire un
afflusso medio di 500m3/sec alla Siria che, a sua volte, deve trasferirne il 58%
all'Iraq. Per inciso proprio su questa questione vi è stato, nel 1997, un
riavvicinamento storico fra Siria e Iraq.
Da Turchia.net consultato il 7.12.2010
Il disegno di questa banconota è analogo a quello del pezzo da 1 nuova lira turca dell'8° gruppo.
QUESTA BANCONOTA....
Portata dai miei genitori di ritorno dalla Turchia nel 2003.