SCHEDA BANCONOTA
20.000.000 lire
7° gruppo, 1ª serie


Quantità stampata: 950.104.000

Data di emissione: 05.11.2001
Data del ritiro: 01.01.2006
Data di fine circolazione: 31.12.2005
Senza valore dal: 01.01.2016

Firme: Süreyya SERDENGEÇTİ, Aykut EKZEN.
Dimensioni: 76x162mm

Fronte: Ritratto di Atatürk
Retro: Le rovine di Efeso (l'attuale Selçuk)
 


FRONTE
MUSTAFA' KEMAL ATATURK
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RETRO
LE ROVINE DI EFESO (L'ATTUALE SELÇUK)


Èfeso fu una delle più grandi città ioniche in Anatolia, situata in Lidia alla foce del fiume Caistro, sulla costa dell'odierna Turchia.
Fu un importante e ricco centro commerciale e dal 129 fu la capitale della provincia romana di Asia. Tra le rovine, che ne fanno uno dei più noti siti archeologici del Mare Mediterraneo, sono degne di nota quelle del Teatro, del piccolo tempio di Adriano, della Biblioteca di Celso e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Ridotte a una singola colonna sono invece le testimonianze di quello che fu il più celebre monumento di Efeso, e secondo Pausania (4.31.8) il più grande edificio del mondo antico: il Tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie del mondo, raso definitivamente al suolo nel 401 per ordine di Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli.
Col passare del tempo la città fu dimenticata del tutto, la costruzione della ferrovia da Istanbul a Baghdad con la stazione di Ayasuluk fu l'occasione per cui si intrapresero i primi scavi nel 1869 alla ricerca del tempio di Artemide, scavi che furono abbandonati, poi ripresi più volte da varie missioni di archeologi europei. Scavi condotti in campagne del 1904-1905 nel basamento del tempio, in uno strato precedente al 560 a.C., hanno portato alla luce il più importante documento monetario, consistente in un cospicuo gruppo di monete globulari in elettro (lega di oro e argento, a basso contenuto d'oro), recanti striature o tipi su di una sola faccia, mentre l'altra (il rovescio) è segnata da un punzone. Siamo probabilmente nel 640-630 a.C., ma l'ipotesi non è da tutti condivisa.
Il museo costruito nel 1929 come semplice deposito per gli scavi, visto il flusso di visitatori, è stato poi opportunamente ampliato e strutturato e raccoglie le opere trovate negli scavi non in ordine cronologico ma in gruppi secondo il luogo di ritrovamenti.

 

Il disegno di questa banconota è analogo a quello del pezzo da 20 yeni lira dell'8° gruppo.

 

 


QUESTA BANCONOTA....

Portata dai miei genitori di ritorno dalla Turchia nel 2003.


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